Ristoranti sul Lago d’Orta
Ristoranti sul Lago d’Orta / Meta gourmet per food lovers o per chi piace esplorare le antiche trattorie in cerca di autenticità e territorio.

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La storia dell’hotellerie
Eccellenza e Tradizione
Il Lago d’Orta, gioiello del Piemonte, ospita hotel di charme e ristoranti stellati dove chef celebri valorizzano i sapori del territorio. Storicamente, locali come Villa Crespi (con lo chef Antonino Cannavacciuolo) hanno portato la cucina gourmet sulle sue sponde. Gli albergatori, custodi di tradizioni, accolgono viaggiatori con eleganza e calore. Piccoli borghi come Orta San Giulio offrono atmosfere romantiche e gastronomia raffinata. Dagli anni ’90, il lago è diventato meta per gourmet, con chef che reinterpretano piatti locali come il riso al cùnsi. Oggi, l’armonia tra natura, storia e alta cucina lo rende un paradiso per buongustai.


Dal lago ai monti
Tante emozioni senza confini attorno al lago
Gli chef del Lago d’Orta valorizzano ingredienti locali come il riso delle risaie novaresi, base di piatti come il risotto al perchè o al cùnsi (con luganega e vino rosso). Il pesce d’acqua dolce, come lavarelli e coregoni, viene cotto al forno o in salsa. I formaggi di malga, come il toma ossolana, arricchiscono antipasti e fondute. Gli orti lacustri forniscono verdure fresche, mentre i boschi offrono funghi porcini e tartufi. Il miele della Valstrona e l’olio extravergine del Vergante completano i piatti. Non mancano i vini locali, come l’Erbaluce di Caluso o il Ghemme DOCG, che accompagnano le ricette con eleganza.
Bandiera Blu e Rinascita Gastronomica
il Lago d’Orta e i suoi Pesci Ritrovati
Il riconoscimento della Bandiera Blu da parte di Legambiente celebra non solo la purezza delle acque del Lago d’Orta, ma anche il ritorno di specie ittiche pregiate come il persico reale, il lavarello e il coregone, ora protagonisti nelle cucine degli chef locali. Dopo decenni di inquinamento e declino, il risanamento ambientale ha permesso a questi pesci di ripopolare le acque, diventando ingredienti di piatti tradizionali rivisitati in chiave moderna.
Ristoranti stellati e trattorie tipiche li propongono in ricette che esaltano la loro delicatezza: dal lavarello al forno con erbe lacustri al carpione di coregone, antica specialità conservata in aceto e vino. Un esempio virtuoso di come la tutela ambientale possa sposare la valorizzazione gastronomica, trasformando il lago in un modello di sostenibilità e gusto.


L’eccellenze gourmet
I Grandi Chef Rendono Omaggio al Lago d’Orta
Antonino Cannavacciuolo, con il suo Villa Crespi, ha trasformato il Lago d’Orta in una meta gourmet, fondendo alta cucina e tradizione locale. La sua stella Michelin e la notorietà televisiva hanno attratto turisti e food lover, valorizzando prodotti come il riso novarese, i pesci del lago e i formaggi d’alpeggio. Grazie a lui, il territorio ha guadagnato visibilità internazionale, diventando sinonimo di eccellenza enogastronomica. Altri chef hanno seguito il suo esempio, creando un circuito di ristorazione d’autore che celebra le radici del Piemonte con creatività. Oggi, il Lago d’Orta non è solo paesaggio, ma anche un’esperienza per il palato.
Tutto iniziò a Barcellona
un’esodo che fece scuola
Nel Novecento, molti chef e albergatori originari del Lago d’Orta emigrarono a Barcellona, portando con sé la tradizione culinaria piemontese. Qui aprirono locande, trattorie e piccoli hotel, introducendo piatti come i risotti cremosi e i brasati nel panorama gastronomico catalano. Questi pionieri, lavorando tra la Costa Brava e la città catalana, affinarono le tecniche mescolando la cucina lombardo-piemontese con le influenze mediterranee. L’esperienza internazionale acquisita fu preziosa: alcuni tornarono al lago arricchiti professionalmente, contribuendo a elevare l’offerta turistica locale. Un flusso migratorio poco noto, ma che dimostra come il talento culinario del territorio avesse già allora respiro europeo.


Prodotti del territorio
Meraviglie territoriali che hanno raggiunto il mondo
Tra i prodotti simbolo del territorio del Lago d’Orta, spiccano la Toma Ossolana – formaggio d’alpeggio dalle note dolci e rustiche – e il Gorgonzola DOP, con il suo sapore intenso e cremoso che ha conquistato i palati globali. Insieme a loro, i vini Ghemme e Gattinara DOCG, prodotti con nebbiolo delle colline novaresi, rappresentano l’eccellenza enologica piemontese, apprezzati per struttura ed eleganza.
Grazie a chef come Cannavacciuolo e all’export di qualità, questi prodotti hanno varcato i confini nazionali, diventando ambasciatori del gusto in Europa, America e Asia. Dai formaggi ai grandi rossi invecchiati, il Lago d’Orta continua a esportare tradizione e sapori unici, legando il suo nome alla gastronomia d’autore mondiale.
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20 curiosità da sapere
Antonino Cannavacciuolo ha reso celebre la cucina del lago con il suo Villa Crespi (2 stelle Michelin).
Il riso al “cùnsi” (cucinato con luganega e vino rosso) è un piatto storico della zona.
I pesci di lago (coregone, lavarello, persico) sono tornati grazie al risanamento delle acque (Bandiera Blu).
La toma ossolana e il gorgonzola DOP dominano tra i formaggi usati negli antipasti e nei risotti.
I vini Ghemme e Gattinara DOCG (a base di nebbiolo) accompagnano i piatti tipici.
I funghi porcini dei boschi circostanti arricchono paste e secondi.
La miascia è un antico dolce povero a base di pane, mele e uva.
Ristoranti con vista lago, come il Leon d’Oro e il Giardinetto, uniscono gusto e panorami mozzafiato.
Il salame d’oca di Mortara, presidio Slow Food, compare in molti antipasti.
Il tapulon è un brasato con ragù d’asino.
L’olio extravergine del Vergante è usato per condimenti a crudo.
Cannavacciuolo ha creato piatti iconici come il “Riso, oro e zafferano”.
I lavaretti essiccati (anticamente conservati) oggi sono riscoperti in versioni gourmet.
Il miele di castagno della Valstrona dolcifica formaggi e dessert.
L’erbaluce è prodotto anche da aziende locali, vino bianco autoctono, accompagna i piatti di pesce.
Le trattorie storiche servono ancora il brasato al Barolo con polenta.
I casoncelli (ravioli ripieni) variano di paese in paese.
ILa toma del Mottarone è una specialità fatto con greggi che pascolano i declini della montagna.
Tra i dolci spiccano biscotti artigianali.
Il wine festival celebra ogni anno l’eccellenza enogastronomica locale.